Riflessioni di Antonio De Capua sull’affermazione di Edward Hutton sull’importanza storica della città di Benevento.
“Nulla in Italia è più antico di Benevento”: conoscete tutti questa frase, vero? Se ci avete sempre creduto, tenetevi forte: non è assolutamente detto che sia vera. Proviamo a discuterne un po’? Noi diciamo la nostra, ma restiamo aperti a ulteriori dati che non abbiamo considerato.
La frase è una citazione di Edward Hutton, scrittore e viaggiatore inglese che la scrisse nel 1958 in una guida ben fatta sull’arte in Campania.
Edward Hutton ebbe il grandissimo merito di contribuire a salvare parte del patrimonio italiano durante la seconda guerra mondiale.
Le sue pagine su Benevento sono abbastanza sintetiche, ma era rimasto sinceramente impressionato dalla città. Tuttavia, nel punto in cui scrive la nostra frase incriminata, non dà una motivazione molto convincente (ve la citiamo, un po’ ampliata, in fondo a questo post).
Probabilmente la sua era un’esagerazione voluta: Hutton non voleva, e non sospettava, che alcuni fra i suoi posteri lo avrebbero preso alla lettera.
Bisogna dire innanzitutto che non è chiaro cosa voglia dire la frase di Hutton, e quindi ognuno ci vede un po’ quello che vuole. Per esempio può voler dire:
- A Benevento sono stati trovati i reperti archeologici più antichi d’Italia.
- Nella provincia di Benevento sono stati trovati i reperti più antichi d’Italia.
- Secondo le fonti antiche, Benevento è una delle prime città fondate in Italia.
- A Benevento ci sono i monumenti più antichi d’Italia.
Esaminiamo queste ipotesi una per una e facciamo un po’ d’ordine.
Partiamo con la 1 e la 2: in provincia di Benevento sono stati rinvenuti reperti paleolitici. In città vi sono tracce di frequentazione umana durante il Neolitico (che denota il periodo a partire dal VI millennio a.C.; ci sono luoghi nella provincia dove esse sono più abbondanti, Baselice per esempio) e poi nell’Eneolitico. Soltanto durante l’Età del Ferro (I millennio a.C.) si può dire con certezza che sul luogo dell’attuale città ci fossero dei villaggi stabili; e comunque, i reperti archeologici vanno ancora a singhiozzo fino al IV secolo a.C.; a questo punto diventano continui (l’insediamento, ormai, è in mano ai Sanniti), e il luogo si evolve senza interruzioni nella città che conosciamo oggi. Questa serie di datazioni rende la città di Benevento molto antica, ma non incredibilmente: tante zone in Italia, o almeno nel Sud Italia, si evolsero con una tempistica simile, se non anticipata.
Volendo menzionare qualcosa di eccezionale ed antichissimo in Italia, c’è il sito archeologico di La Pineta ad Isernia, che ha restituito evidenze di frequentazione relative a più di 600mila anni fa e pare che sia l’insediamento accertato più antico d’Europa. Oppure, in periodi meno remoti, le grotte dell’Addaura a Palermo (qualcosa come 10mila anni prima di Cristo), o le incisioni in Val Camonica (a partire da 8.000 anni a.C.): nel Beneventano non ci risulta che ci siano rinvenimenti che siano all’altezza di tanta antichità e tanta importanza allo stesso tempo.
Vogliamo restringere la nostra attenzione ai centri urbani ancora esistenti? Matera è una buona candidata a città più antica: la presenza umana, pur iniziando più o meno in parallelo con quella a Benevento, diventa stabile nell’attuale centro cittadino nell’Età del Bronzo (3.000-2.000 anni a.C.). Pare che più o meno la stessa cosa valga per Cagliari.
Vediamo ora la 3: questa ci sembra l’interpretazione più adeguata considerando le motivazioni che recava Hutton a proposito dell’antichità di Benevento: vale a dire, la tradizione sulla fondazione “ufficiale” della città, e non l’archeologia. Per quello che vale, proviamo a indagare anche questa: tante fonti antiche vogliono che Benevento sia stata fondata dall’eroe mitico Diomede, giunto in Italia dopo la guerra di Troia (XIII-XII sec. a.C.), insieme ad una serie di città fra l’Abruzzo e il Tavoliere. Hutton menziona anche Ausone come possibile fondatore, ma non è chiaro da dove lo abbia tratto.
Non è certo facile trovare città italiane cui si possa attribuire una “data di nascita” anteriore a questa: né Roma, né la quasi totalità delle colonie greche, possono spingersi così indietro considerando solo quel che dicono le fonti antiche.Tuttavia, queste ci danno di nuovo una maggiore antichità per Cagliari, che Gaio Giulio Solino vuole fondata da Aristeo nel XV secolo a.C. Non è ben chiaro il caso di Lucera, dove Diomede ripose il Palladio, una statua di Atena, come riferiva Strabone. Non si dice esplicitamente che Diomede abbia fondato la città, quindi può darsi che Strabone desse per buono che essa esistesse già all’arrivo dell’eroe troiano: e, quindi, sarebbe più antica di Benevento in particolare.
Per quanto riguarda la 4, è superfluo specificare che, se vogliamo parlare di monumenti ancora esistenti e riconoscibili, non c’è alcun modo in cui quelli romani di Benevento possano essere i più antichi d’Italia. Giusto per fare due esempi, vengono ampiamente surclassati dai nuraghi sardi (costruiti a partire dal XIX secolo a.C.) o dai templi di Agrigento (V secolo a.C.). Il punto è che Benevento non ha resti sanniti (o precedenti) particolarmente appariscenti: se ne trovano di migliori nel Casertano e in Molise.
Come “bonus”, qualcuno sicuramente sta pensando al piccolo dinosauro Ciro.
Dover allargare il campo dalle testimonianze di presenza umana a quelle naturali, ovviamente, invalida tutto il discorso fatto sinora, ma ha veramente poco senso in rapporto alla frase di Hutton: a questo punto potremmo anche chiederci quale parte d’Italia ha i batteri fossilizzati, o le rocce più antiche. Poi, non è possibile che Hutton avesse Ciro in mente, perché il dinosauro è stato trovato 22 anni dopo la pubblicazione del suo libro. Anzi, all’epoca le tracce di dinosauri in Italia erano quasi inesistenti. Al giorno d’oggi, se è vero che Ciro è un fossile importantissimo, non è il più antico dinosauro di cui si è accertata la presenza sul suolo nazionale. Molte impronte di dinosauri sono state trovate, e rimandano anche a 100 milioni di anni prima di Ciro.
A noi, quindi, pare che il modo più sensato per dare un significato alla frase di Hutton sia: Benevento, in quanto fondata da un eroe della guerra di Troia, è una delle città italiane più antiche fra quelle che hanno un “attestato di nascita”. Però bisogna sempre ricordare che questo attestato è dato dalla mitologia, e non è chiaro se c’è un fondo di verità; e che tale attestato potrebbe dimenticare le preesistenze.
Il motivo per questo lunghissimo post è che vorremmo evitare che, nei pensieri delle persone, la nostra storia sia scritta dall’orgoglio, anziché dallo studio imparziale, razionale e sistematico. Nessun autore recente sembra sbilanciarsi a dire frasi simili a quella di Hutton, e crediamo che ci sia un motivo per cui ciò non accade.
Come annunciato, ecco un “citazione estesa” di Hutton.
In questo punto del libro sta iniziando a narrare la storia di Benevento.
“[…] nessuno è mai entrato a Benevento senza ricordare Roma e i tragici e famosi eventi di cui fu responsabile il miraggio dell’Impero in questo luogo nel medioevo. Nulla in Italia è più antico di Benevento, che secondo le leggende locali fu fondata da Diomede o da Ausone, un figlio di Ulisse e Circe. Senza dubbio fu un’antica città degli Ausoni, stabilita molto prima che i Sanniti conquistassero questa parte d’Italia. Tuttavia, è in qualità di città sannitica che ne sentiamo parlare per la prima volta, ed a quel tempo è così forte che né nella prima né la seconda guerra sannitica Roma osa toccarla. Nella terza guerra sannitica, però, cadde nelle loro mani, e nel 276 vide la grande disfatta di Pirro ad opera del console M. Curio. […]”
Antonio De Capua
DPhil Student presso Mathematical Institute, University of Oxford
Delegato alla comunicazione a all’informazione della Delegazione FAI Benevento e fotografo dilettante.
Anche se da semplice appassionato, coltiva un interesse per la storia e la cultura del Sannio Beneventano, tenendo nel contempo la massima cura possibile per l’affidabilità e l’imparzialità delle informazioni.